mercoledì 27 febbraio 2013

Sarajevo: cani murati vivi, sgozzati e divorati


La protagonista di questo film horror ha un volto femminile. A Sarajevo, una donna di nome Senka Saric raccoglieva cani randagi dalla strada e li murava vivi in un’intercapedine del muro della sua cantina.. Dopo qualche tempo li portava nella sua casa di campagna e li massacrava assieme al marito. La carne dei cani veniva poi venduta ai macellai e ai ristoranti della zona.
La cosa sconvolgente è che questa storia è figlia dell'omertà degli abitanti Sarajevo che sapevano tutto da chissà quanto tempo e non hanno mai denunciato nulla. Addirittura i condomini del centralissimo palazzo abitato dalla Saric non riuscivano a dormire per la puzza di decomposizione e i guaiti disperati degli animali ma, nonostante questo, non l'hanno mai denunciata. Purtroppo, infatti, non è stato possibile dichiarare un numero preciso di cani che hanno fato questa tragica fine. Per fortuna, nel generale menefreghismo, una donna di nome Jelena Paunovic ha combattuto strenuamente e ha crcato per anni l'appoggio delle istituzioni affinché l’orrore finisse. Mentre nessuno l’aiutava, Jelena ha fatto l’unica cosa possibile: ha portato un po’ di cibo agli animali murati vivi, che si sporgevano disperati da una piccola presa d’aria che la Saric lasciava aperta perché non morissero soffocati. Oggi grazie alle petizioni in internet e alla conseguente diffusione di questa storia d’orrore e di morte la Paunovic è finalmente riuscita a porre fine a questo massacro.

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