venerdì 28 marzo 2014

Le cavie da laboratorio saranno salvate da organi umani surrogati grazie al progetto ATHENA e all’HOMO MINUTUS



Gli scienziati Los Alamos National Laboratory, guidati dalla dottoressa Rashi Iyer, hanno dato il via al progetto ATHENA (Advanced Tissue-engineered Human Ectypal Network Analyzer) che mira alla realizzazione di un manichino su cui testare farmaci e agenti tossici per l'essere umano senza usare cavie da laboratorio ma organi umani riprodotti in miniatura. La DTRA (Defense Threat Reduction Agency) ha concesso un finanziamento di 19 milioni di dollari, che sarà erogato nei prossimi cinque anni.
La scienziata Rashi Iyer ha ribadito più volte che circa il 40 percento dei farmaci fallisce i test clinici, e ci sono migliaia di sostanze chimiche i cui effetti sugli esseri umani sono sconosciuti. Fornire un sistema per svolgere screening rapidi e a prezzi accessibili porterebbe grandi benefici in campo medico e maggiori possibilità di successo nella sperimentazione clinica. Pertanto l'obiettivo finale è di realizzare un polmone che respira, un cuore che pompa, un fegato che metabolizza e un rene che espelle, tutti collegati tramite un'infrastruttura di tubi il più simili possibile alle connessioni attuate dai nostri vasi sanguigni. Ciascun organo avrà indicativamente le dimensioni dello schermo di uno smartphone e il manichino completo, l’homo minutus, sarà una versione un po' più piccola di un corpo umano.
«Alcuni scettici potrebbero credere che stiamo parlando di un sogno utopico - ha dichiarato Iyer nel comunicato ufficiale - ma siamo fiduciosi che sia realizzabile. In caso di successo ci sarebbero enormi vantaggi nello sviluppo di sistemi di analisi di tossicità in grado di mimare la risposta di organi umani reali. Con la creazione di un sistema dinamico che imita in modo più realistico l'ambiente fisiologico umano rispetto alle cellule umane statiche in provetta, potremo capire come non mai gli effetti chimici sugli organi umani».  
Il ricercatore John Wikswo ha aggiunto: «Non si cercherà di "costruire una replica esatta di un fegato umano, ma un modello in vitro che permetta di misurare le risposte di un fegato umano a farmaci e tossine che non possono essere ottenute in altro modo. Il vero successo ci sarà quando il progresso scientifico non richiederà più sacrifici di esseri viventi, questo progetto è un passo importante per arrivarci, facciamo il tifo perché si realizzi».

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