martedì 5 novembre 2013

Chiediamo al Governo e al Parlamento italiano di abrogare subito la macellazione rituale

La normativa europea sulla macellazione prevede obbligatoriamente  lo stordimento preventivo degli animali ma una precisa deroga legislativa autorizza le comunità islamiche ed ebraiche a non osservare tale obbligo. Queste culture prescrivono che gli animali siano macellati senza preventivo stordimento, lasciandoli coscienti nel momento dell'uccisione che avviene recidendo trachea ed esofago (taglio della gola). Eppure la Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione europea (art. 9, par. 2)  recita: «La libertà di professare la propria religione o il proprio credo non può essere oggetto di restrizioni diverse da quelle che, stabilite dalla legge, costituiscono misure necessarie, in una società democratica, alla pubblica sicurezza, alla protezione dell’ordine, della salute o della morale pubblica, o alla protezione dei diritti e della libertà altrui». Infatti, in forza di tale convenzione Svizzera, Norvegia, Islanda, Lettonia, Svezia e Polonia hanno vietato la macellazione rituale. Nessun credo religioso può prevalere sulle norme di tutela degli animali e nessuna legge deve essere modificata su imposizione di una esigua minoranza religiosa e contro il volere dell'intera popolazione, in uno Stato libero e democratico è inaccettabile. Chiediamo al Governo e al Parlamento italiano di abrogare il comma 4 dell'articolo 4 capo II del Regolamento (ce) n. 1099/2009 del Consiglio relativo alla protezione degli animali durante l’abbattimento. FIRMA QUI

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