Stamattina per puro caso ho scoperto Friburgo, una cittadina della Germania sud-occidentale che sorge ai limiti di un'area di origine vulcanica e che vanta il primato di essere una delle città più green del mondo. Inutile dire che sarà una delle mie prossime tappe di viaggio (si trova esattamente sul confine tra la fossa tettonica del Reno e la Foresta Nera). Una vera e propria ecocittà che purtroppo non si trova in Italia, dove realtà come queste sono ancora semplici e bellissime utopie, dove tanti progetti ci sono ma rimangono su carta perchè le priorità nel nostro Paese sono sempre altre. Insomma, a Friburgo l’ecologia applicata è uno stile di vita
quotidiana: un abitante su due non usa la macchina e la restante metà è
fortemente incoraggiato a utilizzare il car sharing. Gli edifici
funzionano a pannelli solari e fotovoltaici, ci sono le colonnine che
monitorano al quantità di CO2 nell’aria e ogni cosa in città si
illumina con energia pulita. A rafforzare questa politica, vi sono
incentivi comunali, da sommarsi a quelli federali, erogati dallo Stato
tedesco. Basta prendere un tram, dal centro di Friburgo, per arrivare al
quartiere periferico di Vauban. Qui la prima cosa che colpisce è
l’intensità dei colori: il giallo, il rosso e l’arancione delle case,
il verde dei giardini onnipresenti, il blu dei pannelli solari. La
seconda è la scarsa presenza di auto. La terza, i giardini pubblici
gestiti dai cittadini e vissuti dai bambini.
Il quartire di Vauban, in passato zona militare, è stato ricostruito
coi criteri della bioedilizia. Le abitazioni sono fatte in legno e
vetro e funzionano con il fotovoltaico e con il teleriscaldamento a
biomasse. A Vauban
esistono soltanto condomini passivi, ossia quelle costruzioni nelle quali il consumo energetico è molto
basso tutto l’anno. Le palazzine sono rivolte verso il sole e anche nel
freddo inverno tedesco in casa ci sono circa 24 gradi grazie ad un
impianto di cogenerazione alimentato esclusivamente da trucioli di
legno e gas naturale, agganciato alla rete del riscaldamento, mentre la
riduzione del 60% delle emissioni di CO2, è garantita dall’efficienza
dell’utilizzo del calore. L’acqua piovana inolte viene raccolta ed utilizzata per le case e per
l’irrigazione del terreno.
Come risolvere le problematiche del traffico e
dell’inquinamento causato dalle automobili? Si è proceduto in
modo da ridurre la presenza delle auto, mentre i pochi parcheggi sono
situati al di fuori del quartiere. Il potenziamento dei mezzi pubblici
ha inoltre permesso al 40% delle famiglie di non aver bisogno della
macchina, perché è presente il car-sharing, ma soprattutto perché
coloro che non utilizzano il parcheggio godono di veri e propri
incentivi economici.
Per costruire il quartiere sostenibile “Vauban” non è stato necessario abbattere alberi secolari, anzi, le aree verdi sono state pensate e sviluppate insieme ai futuri residenti, così che molte strade e aree pubbliche sono a completa disposizione dei bambini.
Mettere da parte le vergognose peripezie politiche italiane, prendere esempio e passare all'azione non sarebbe una cattiva idea!
fonte: AtenaNet
Nessun commento:
Posta un commento