giovedì 29 agosto 2013

Il delfinario di Rimini rischia di chiudere per troppe irregolarità


Il delfinario di Rimini rischia la chiusura. A seguito dell'ispezione, svolta in presenza delle autorità veterinarie della regione e della ASL, la struttura è sotto sequestro poiché sono emerse diverse irregolarità rispetto alle previsioni del Decreto Legislativo 73/2005 - relative alla custodia degli animali selvatici nei giardini zoologici - e del D.M. 469/01 che disciplina il mantenimento dei tursiopi in cattività.
Animali sedati con tranquillanti, costretti a vivere in vasche inadeguate e altre numerose irregolarità nella detenzione degli esemplari sono state riscontrate dal Corpo della Forestale. L'Eurodeputato Zanoni, così come le associazioni animaliste ENPA, LAV e MAREVIVO, chiedono l'immediata chiusura della struttura anche per i comportamenti innaturali imposti ai delfini esposti a rumori insopportabili causati da concerti e manifestazioni ludico-circensi.


"Sono risultati assenti i ripari per gli animali dal sole e dalla vista del pubblico, il sistema di raffreddamento e di pulizia adeguata dell'acqua, la mancanza di vasche per il trattamento medico veterinario degli animali, per la quarantena e per le femmine in gravidanza o allattamento”, si legge dal rapporto del nucleo, inviato all'autorità giudiziaria.
“Grazie al contributo di esperti in mammiferi marini, si è potuta riscontrare la somministrazione ai delfini di tranquillanti per inibire i problemi di aggressione intraspecifica e di cure ormonali, anche in questo caso in modo continuativo e prolungato, per non far esprimere i comportamenti legati alla maturità sessuale”, scrive la Forestale nel comunicato stampa diffuso dopo il sopralluogo.
Il costante conflitto tra i loro istinti naturali e le condizioni imposte dalla cattività stressa gli animali; i diversi attacchi avvenuti negli ultimi anni - per citarne uno, l'orca Tilly che uccise la sua allenatrice - testimoniano quanto le condizioni psichiche degli esemplari presenti nei delfinari siano labili a causa della reclusione, dell'impossibilità di soddisfare i loro bisogni comportamentali e fisiologici.
“Se sono state riscontrate violazioni di legge tanto gravi, il parco acquatico di Rimini deve essere chiuso e non solo multato. Personalmente ritengo che una struttura come un delfinario sia una delle cose più contro natura inventate dall'uomo. Gli animali vivono in un tristissimo stato di alienazione, costretti a far divertire i visitatori”, afferma Zanoni, il quale sta lavorando ad una interrogazione che conta di presentare alla Commissione europea alla ripresa dei lavori parlamentari
fonte: il Cambiamento

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