giovedì 11 luglio 2013

Sei attiviste di Greenpeace stanno scalando il grattacielo Shard in difesa dell'Artico


Un gruppo di artisti e attivisti di Greenpeace hanno iniziato questa mattina a  scalare lo Shard, il grattacielo più alto d’Europa, disegnato da Renzo Piano per ricordare una lama di ghiaccio. Se le sei donne (provenienti da Polonia, Svezia, Olanda, Canada, Belgio e Gran Bretagna) che tenteranno di  raggiungere la cima  per appendere un’opera d’arte che esalta le meraviglie dell’Artico.
La scelta del grattacielo Shard non è casuale, perché domina i tre uffici londinesi della Shell, un’azienda che sta investendo miliardi per trivellare l’Artico alla ricerca del petrolio, sia in Alaska che in Russia. Su www.savethearctic.org più di 3 milioni hanno già chiesto all’azienda di abbandonare questi piani, ma la Shell è decisa ad andare avanti. 


Infatti, ha investito qualcosa come 5 miliardi di dollari nel suo programma artico, ma dopo una serie di imbarazzanti incidenti – inclusa una piattaforma affondata e un incendio su una nave per le perforazioni – è stata costretta ad abbandonare i suoi piani per la trivellazione dell’Alaska quest’estate. L’azienda ha firmato però un accordo con il gigante russo Gazprom per riprovarci nella Russia Artica, un’area dove la corruzione è elevata e le regolamentazioni sono pressoché inesistenti.
Le climber di Greenpeace hanno delle telecamere sugli elmetti dalle quali stanno trasmettendo in diretta immagini dell’ascesa: www.iceclimb.savethearctic.org. Se riusciranno ad appendere l’opera dedicata all’Artico, questa sarà la più importante installazione d’arte da quando Philippe Petit camminò su un filo tra le Due Torri del World Trade Center, a New York, nel 1974.

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