mercoledì 3 luglio 2013

Romania – Partito il massacro dei cani in vista della stagione balneare




Nell’Europa dell’est sterminare i cani è quasi un’abitudine. Le catture continua no anche di fronte alle grida di cittadini e animalisti. Perché lo fanno? Perché potrebbero dare fastidio e disturbare i turisti. Nell’ultima settimana in Romania, su approvazione del sindaco Cristian Radu, centinaia di cani randagi sono stati rastrellati per le strade di Mangalia (una località turistica che si affaccia sul Mar Nero). Si parla di circa 400 animali spariti nel nulla, catturati da un’azienda ignota e trasportati in “canili attrezzati” di cui ovviamente non esiste traccia. La cosa assurda è che le uccisioni dei cani randagi sono vietate per legge in Romania dal 2008 ma continuano indisturbate in tutto il paese grazie alla corruzione diffusa e agli interessi economici legati alla gestione del randagismo.

L’anno scorso il City Manager Romulus Dumitrana aveva visitato il rifugio modello dell’associazione Save the Dogs chiamato “Footprints of Joy”, a Cernavoda, e aveva manifestato pubblicamente l’intenzione di avviare un pacchetto di misure per arginare il fenomeno del randagismo e risolverlo con metodi corretti.  «Ci avevano detto che a causa di un grave deficit di bilancio non potevano iniziare subito con una campagna di sterilizzazione – spiega la presidente di Save the Dogs Sara Turetta – ma che avevano bisogno di mandare un segnale alla cittadinanza, e ci hanno chiesto aiuto. Una colossale presa in giro perché molti di quegli animali oggi vengono presi e fatti sparire, sicuramente uccisi in qualche struttura lontano da occhi indiscreti».

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