lunedì 20 maggio 2013

Rapporto Animali in Città - Nonostante la crisi i Comuni italiani hanno cura dei loro animali


Su 87 capoluoghi di provincia presi in esame, il 75,8% conosce il numero dei cani iscritti nel 2011 all’anagrafe canina, mentre il 55,1% ha censito le strutture dedicate agli animali d’affezione e dispone sul territorio di strutture per ospitare cani vaganti. Il 65,5% dei capoluoghi ha poi un piano di tutela e controllo delle colonie feline ed il 68,9% consente ai cittadini di viaggiare sui mezzi pubblici con i propri animali. 
A rilevarlo è la seconda edizione del “Rapporto Animali in città”, l’indagine di Legambiente dedicata ai servizi e alle attività dei Comuni capoluogo di provincia per la tutela e la gestione degli animali, realizzata attraverso un questionario inviato a 104 amministrazioni comunali e a cui hanno risposto 87 Comuni, circa l’83,6%. Secondo l’indagine di sono invece troppo pochi Comuni che realizzano campagne d’informazione sull’anagrafe canina e attività di promozione della microchippatura, fondamentali per ridurre significativamente il rischio di abbandono e calibrare al meglio i servizi offerti sulla base del numero degli animali presenti in città. 
In questo panorama spiccano gli esempi virtuosi di queste città:
- Genova per il piano di tutela e gestione delle colonie feline
Parma per il quadro conoscitivo sugli animali d’affezione e i servizi al riguardo
Prato per la conoscenza della biodiversità animale in città e i servizi offerti
Pordenone per le esperienze di formazione cinofila rivolte ai cittadini. 
-  L’esperienza positiva del Presidio Ospedaliero Veterinario dell’ASL Napoli 1 che fornisce infatti un servizio h24 di pronto soccorso per tutte le specie sinantrope, cani, gatti e uccelli senza padrone

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