venerdì 17 maggio 2013

La pesca intensiva uccide 400mila uccelli marini l'anno


Uno studio pubblicato oggi dallo scienziato e biologo marino di BirdLife International Ramunas Zydelis, e diffuso nel nostro Paese dalla LIPU-BirdLife Italia, ha rivelato come ogni anno la pesca intensiva con le reti a ''tramaglio'' uccide ben 400mila uccelli marini. I tramagli sono reti fisse utilizzate in gran parte nella pesca costiera e realizzate in pregiato nylon che le rende invisibili. Gli uccelli marini vi rimangono spesso impigliati e annegano mentre inseguono le loro prede sott'acqua. Tra le specie catturate accidentalmente vi sono specie minacciate come i pinguini Humboldt, la moretta codona, la rarissima urietta mormoreggiata, ma anche altre specie piu' diffuse come l'uria.
''A differenza di palangari e reti a strascico, per le quali gia' esistono semplici soluzioni tecniche disponibili per ridurre le catture accidentali di uccelli marini - rileva Ramunas Zydelis - la ricerca di misure analoghe per i tramagli e' stata molto limitata fino ad oggi e ulteriori sforzi per fronteggiare il problema sono urgenti''. I livelli piu' elevati di catture accidentali di uccelli marini sono stati riscontrati nel Mar Baltico, dove si stima che 76mila uccelli vengano uccisi ogni anno, e inoltre nelle regioni del nord e del nord-ovest dell'Oceano Pacifico. Gli uccelli marini non sono pero' le sole vittime di questi metodi: i tramagli sono una grave minaccia anche per delfini, balene, foche e tartarughe.
fonte: ansa

Nessun commento:

Posta un commento