mercoledì 9 gennaio 2013

Firma la petizione per consentire agli anziani gli animali d'affezione negli ospizi. Io l'ho fatto




Molto spesso quando un anziano non più autosufficiente, ma possessore di un animale domestico, viene portato in una casa di riposo (l’ospizio per intenderci) subisce una grave ingiustizia: l’amico a quattro zampe che fino a quel momento è stato probabilmente l’ultimo suo vero e fedele amico, gli viene strappato con forza dalle braccia. In molti casi il povero animale viene letteralmente scaricato per strada, in altri sbattuto in canile. E in tutto questo nessuno si rende conto del grave danno morale che si causa a due esseri viventi abituati a farsi compagnia a vicenda.
In Italia il riconoscimento ufficiale delle attività e delle terapie assistite dagli animali si riconduce alla pubblicazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n°51 del 03/03/2003, approvato in data 28 febbraio 2003, recante disposizioni in materia di Benessere degli Animali da Compagnia e Pet Therapy, su proposta del Ministro della Salute. Tale Decreto recepisce l'accordo stipulato il 6 febbraio 2003 tra il Ministero della Salute, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano e sancisce, per la prima volta nella storia del nostro Paese, il ruolo affettivo che un animale può avere nella vita di una persona, nonché la valenza terapeutica ed assistenziale degli animali da compagnia.                  

Per fortuna si sono quindi diffusi sul territorio nazionale centri impegnati nella ricerca ed organizzazione di programmi di Pet Therapy. In ambito geriatrico sono molteplici gli studi che hanno evidenziato effetti positivi della presenza di animali sul comportamento degli anziani:
 - riduzione del malessere psicologico
 -  nelle case di riposo aiuto all'adattamento al nuovo ambiente
 - calo della percezione della solitudine
VUOI CONTRIBUIRE AL MIGLIORAMENTO DELLA VITA DI UNA PERSONA ANZIANA IN UN OSPIZIO? FIRMA LA PETIZIONE QUI

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